Perché non è Giusto mangiare la carne

La superficie di un terreno grande 7 volte l’Europa viene utilizzata per produrre mangimi per gli animali d’allevamento corrispondente ad un quarto delle terre emerse, cioè il 70% delle terre coltivabili in Occidente. Non c’è abbastanza terra per nutrire un popolo di carnivori. Se tutti mangiassero come gli americani solo un terzo dell’attuale popolazione mondiale potrebbe sfamarsi. Il bisogno di foraggio degli animali d’allevamento incoraggia le monoculture e l’uso indiscriminato di fertilizzanti e pesticidi. Le monoculture fanno perdere la biodiversità e predispongono il terreno alla desertificazione. Un ettaro di terreno può produrre in un anno 2500 kg di proteine vegetali oppure 200 kg di proteine animali…

 

La quantità di alberi salvati ogni anno da un individuo vegetariano sono quelli che crescono su un terreno di 4.000 mq di foresta. Ogni hamburger equivale a 6 metri quadrati di alberi abbattuti e a 75 chili di gas. Ogni volta che addentiamo un hamburger si perdono venti o trenta specie vegetali, una dozzina di specie di uccelli, mammiferi e rettili. I cereali necessari per produrre un solo hamburger basterebbero a sfamare 40 bambini per un giorno. Dopo tre, al massimo cinque anni, il suolo calpestato e divorato da milioni di bovini (ogni capo libero ingurgita 400 chili di vegetazione al mese!) ed esposto a sole, piogge e vento, diventa sterile e i ruminanti si devono spostare dissacrando altri ettari di foresta. Ci vorranno da 200 a 1.000 anni perché quel terreno ritorni fertile. La principale causa di distruzione delle foreste pluviali è il consumo di carne in USA. I principali paesi colpiti dalla deforestazione sono quelli in cui si allevano più bovini a scopo alimentare.
 
A causa della distruzione delle foreste pluviali 1.000 specie animali si estinguono ogni anno. Le foreste tropicali vengono abbattute ad un ritmo di 14 ettari al minuto: E’ come se ogni anno venissero rase al suolo 30 città come New York, Tokio, Londra e lasciassero all’addiaccio, senza negozi, farmacie ecc. i loro abitanti. Il 75% della foresta amazzonica è già stata distrutta a causa degli allevamenti di animali da macello.
 
Secondo la FAO nel 1981 il 75% dei cereali importati dal 3° Mondo furono utilizzati per il bestiame. Su un terreno per una famiglia di cacciatori possono vivere 10 famiglie di pastori, 100 di contadini o 1.000 di vegetariani. Se tutti i terrei coltivabili fossero utilizzati per produrre prodotti vegetali si potrebbe sfamare una popolazione almeno 5 volte superiore all’attuale con la logica conseguenza che verrebbe abolita la fame nel mondo.
 
Inquinamento. Le coltivazioni a foraggio, per gli animali dall’allevamento, sono trattate con pesticidi, diserbanti, fungicidi, insetticidi, erbicidi, fitofarmaci, che dall’animale passano nel metabolismo di chi consuma prodotti animali e derivati. L’allevamento richiede ingenti quantità di farmaci e sostanze chimiche: fertilizzanti, diserbanti, ormoni, antibiotici ecc. Ogni anno gli animali consumano 5.000 tonnellate di soli antibiotici che finiscono nelle falde acquifere. L’aria, la terra, i fiumi ed i mari sono contaminati dalle deiezioni degli animali i quali producono escrementi quanto 130 volte l’intero genere umano. I nitrati che contaminano il terreno e le acque nel corpo umano possono trasformarsi in nitriti, sostanze potenzialmente cancerogene.
 
A causa dell’inquinamento il mare è in agonia, i ghiacciai si stanno sciogliendo, migliaia di laghi sono biologicamente morti ed altri stanno morendo. 100 milioni di tonnellate di metano viene prodotto ogni anno dagli animali d’allevamento che unitamente all’ammoniaca, derivante dagli escrementi e dagli scarichi delle concerie, causano: piogge acide, riduzione della biodiversità, erosione del terreno, effetto serra.
 
Ogni giorno si scaricano nell’aria 40 milioni di metri cubi di anidride carbonica. Il biossido di carbonio generato per produrre una sola bistecca è pari alla quantità emessa da un’automobile per 40 km. Ogni giorno si scaricano nell’aria 40 milioni di metri cubi di anidride carbonica. Il 25% delle emissioni di anidride carbonica nel mondo viene dalla deforestazione. Ogni mucca ogni anno produce gas quanto un’automobile per 70.000 km. Danni all’ecosistema provenienti dall’immissione nell’atmosfera di metano e ammoniaca derivanti dagli escrementi di animali e dagli scarichi delle concerie che causano le piogge acide. Un allevamento di media grandezza produce 200 tonnellate di sterco al giorno che causa riduzione della biodiversità, erosione del terreno, effetto serra, contaminazione delle acque e dei terreni, piogge acide. Gli allevamenti sono responsabili dell’80-90% di emissioni di ammoniaca che provocano le piogge acide. Il biossido di carbonio generato per produrre una bistecca è pari alla quantità prodotta da un’automobile per 40 km. Ogni anno gli animali d’allevamento consumano 5.000 tonnellate di soli antibiotici che finiscono nelle falde acquifere. L’allevamento richiede ingenti quantità di sostanze chimiche tra fertilizzanti, diserbanti, ormoni, antibiotici: tutti prodotti dalle stesse multinazionali che detengono il monopolio dei semi usati per coltivare cereali e legumi destinati ad alimentare il bestiame.
 
Desertificazione e deforestazione, dovute alla distruzione delle terre fertili e delle foreste abbattute principalmente per essere adibite a pascolo, causano l’irrimediabile estinzione di migliaia di specie animali e vegetali e la distruzione della biodiversità; La desertificazione minaccia un miliardo di persone in 100 paesi del mondo. Un quarto delle terre del pianeta è a rischio di erosione. Ogni anno si formano 6 milioni di ettari di nuovo deserto. Il 27% del territorio in Italia va incontro a siccità e a fenomeni erosivi. Il consumo procapite di carne richiede un uso costante di 1200 mq di terreno a persona.
 
Una persona su 5 nel mondo non dispone di acqua potabile. L’allevamento intensivo di animali necessita del 70% di acqua in più delle coltivazioni vegetali. Le sorgenti si stanno esaurendo a causa della eccessiva domanda rispetto alla loro capacità di rigenerarsi. Per produrre 1 kg di carne si consumano 50.000 litri di acqua mentre per produrre 1 kg di cereali sono sufficienti 200 litri di acqua. L’acqua che una persona onnivora consuma in un mese è sufficiente ad un vegetariano per un anno. Si risparmia più acqua rinunciando ad una bistecca che fare la doccia per un anno. L’allevamento intensivo sperpera 70% di acqua in più delle coltivazioni vegetali. Per produrre 1 kg di carne di manzo ci vogliono 100.000 litri di acqua e 9 litri di petrolio mentre per produrre un kg di cereali sono sufficienti 200 litri di acqua. L’acqua che consuma un manzo durante la sua vita farebbe galleggiare un sommergibile.L’acqua che una persona carnivora consuma in un mese è sufficiente ad un vegetariano per un anno.
 
Ogni chilo di carne è prodotto a spese di una foresta bruciata, di un territorio eroso, di un campo isterilito, di un fiume disseccato, di milioni di tonnellate dì anidride carbonica e metano rilasciate nell’atmosfera”…Per un kg di manzo da allevamento intensivo servono 100.000 litri di acqua, 200.000 se da allevamento estensivo; per un kg di pollo 3.500 litri di acqua; 2000 per la soia, 1900 per il riso, 1400 per il mais, 900 per il grano, 500 per le patate. Per produrre 5 kg di carne bovina si consuma tanta acqua quanta ne consuma una famiglia media americana in un anno. Il numero di persone nutrite in un anno per ettaro varia da: 22 per le patate, 19 per il riso fino a 1-2 persone per il manzo e l’agnello.
 
1 kg di manzo produce 36,2 kg di CO2: quanto produce un’automobile in 250 km.
 
Una mucca consuma derrate alimentari quanto 12 persone.
 
Le mucche, munte 3 volte al giorno, producono 60 litri di latte al giorno, 3 volte più che in passato; vengono uccise dopo 2 anni di vita perché impossibili da fecondare.
Dovrebbero mangiare erba e fieno, mangiano soia, grano, orzo, mais..
 
Il 75% di tutti gli antibiotici dell’industria utilizzati dalla zootecnia
 
Il 90% di tutta la soia e il 70% di tutto il mais è consumato dagli animali
 
La pianura Padana è tra le cinque zone del pianeta più inquinate da ossido di azoto.
 
Se si dovesse pagare il vero prezzo della carne, del pesce o dei prodotti caseari, pochi potrebbero permettersi il lusso di mangiarli. L’industria agrozootecnica e ittica sta in piedi grazie agli enormi sussidi statali.

 
(Articolo di Franco Libero Manco tratto da: https://www.luogocomune.net/site/modules/newbb/print.php?form=2&forum=47&topic_id=7124&post_id=221330)
 

Altre importantissime ed ancora sconosciute informazioni sui danni causati dal consumo di carne e pesce e dall’allevamento e l’uccisione di animali li trovate nel libro del Maestro Isha Babaji “Gesù era vegetariano“.
 
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