Attenzione: La Regione Friuli autorizza la coltura di Mais OGM!
Quello che sta accadendo in Friuli Venezia Giulia è gravissimo: per la prima volta in Italia un ente pubblico riconosce il diritto di seminare prodotti biotech autorizzati. Questo è un attacco ed una minaccia che lede la libertà di scelta dei consumatori oltre a mettere in pericolo il patrimonio agricolo e la biodiversità, per non parlare della salute delle persone. La cosa grave è che tutto ciò sta avvenendo “in sordina”, la notizia è passata quasi “inosservata” e sono poche ancora le persone che ne sono venute a conoscenza…
“La messa in coltura di varietà di mais iscritto nel catalogo comune europeo è da considerarsi libera”, questo è quanto scritto dalla Regione Friuli nella lettera (prot. 1333, datata 23 settembre 2013) della Direzione del Servizio del Corpo Forestale dello Stato indirizzata a Silvano Dalla Libera, vicepresidente di Futuragra (associazione che si batte per l’introduzione delle biotecnologie nell’agricoltura italiana), che aveva seminato mais Ogm nel suo campo di Vivaro. Il mais a cui si fa riferimento è la varietà transgenica “Mon810” della Monsanto, che ha comunque continuato a crescere indisturbato nei sui campi.
Diverse associazioni, come Aiab, Legambiente e WWF, si sono mosse rivolgendosi alla Presidente di Regione Debora Serracchiani che avrebbe espresso l’impossibilità giuridica di bloccare le coltivazioni di mais Ogm già in atto, dichiarandosi comunque contraria a consentire nuove semine in futuro. Ma questo non ha senso in quanto il problema legato alla contaminazione che può essere prodotta dal mais già seminato non viene risolto. Infatti è stato provato che anche per gli OGM vale il TGO (Trasferimento Genico Orizzontale).
E non solo. Il mais OGM una volta introdotto nel mercato rischia di miscelarsi e contaminare anche mais non-OGM, rendendo difficilissima se non impossibile la possibilità di isolarlo, e non garantendo la tracciabilità delle filiere. Questo è un carissimo prezzo che stanno pagando molti contadini ed economie agricole in diversi Paesi del Mondo dove è stato permesso di coltivare varietà di semi OGM. Basta guardare quanto accaduto ai contadini dell’Oregon (USA) e delle Filippine.
Graziano Azzalin, vicepresidente della Commissione Agricoltura del consiglio regionale del Veneto, in merito alla decisione della Regione Friuli di dare il via libera al Mais OGM si è espresso così: “La semina di mais Ogm aggirando i divieti – dice Azzalin – è un fatto grave di per sé, ma ancora di più lo è in quanto un simile gesto si inserisce in un tentativo forzoso di introduzione delle colture geneticamente modificate da parte di alcuni agricoltori che va avanti da tempo, esponendo a rischi non solo le coltivazioni vicine, ma l’intero territorio del Nordest. La questione inevitabilmente, infatti, non riguarda solo un’area delimitata, perché la natura non conosce i confini regionali ed appare dunque irresponsabile l’azione di chi compie simili gesti in barba ai principi della tutela della biodiversità, della tracciabilità delle filiere, di agricoltura biologica, ma anche di competitività sui mercati e di sperimentazione. Le scelte devono sempre poter essere reversibili e la biodiversità agricola e alimentare rappresenta una straordinaria ricchezza che dobbiamo tutelare e salvaguardare”.
Quello che sta accadendo in Friuli dimostra che è indispensabile che ci sia una presa di coscienza, una consapevolezza diffusa tra la cittadinanza circa i gravi rischi a cui va in contro a causa dei semi e dei cibi OGM. Solo se parte un movimento consapevole “dal basso” che riunisca la maggioranza dei cittadini della Regione, rappresentati e sostenuti dai rispettivi Comuni di residenza, chiedendo il divieto assoluto ed irrevocabile di colture OGM con successivi efficaci controlli che garantiscano il suo pieno rispetto, è possibile concretamente e definitivamente fermare gli OGM. E’ indispensabile che il “popolo sovrano” chieda alla propria Regione di appartenenza di emanare Leggi chiare che vietino qualsiasi rischio di contaminazione e tutelino l’immenso patrimonio agricolo e ambientale della Regione. Ed una volta emanate tali Leggi, la Regione, deve impegnarsi a farle rispettare attraverso controlli efficaci e sanzioni per i trasgressori. La Regione deve rispettare il volere dei cittadini e per questo è necessario che ci sia una diffusa e profonda consapevolezza e volontà tra le persone.
Proprio per poter realizzare quanto detto l’Associazione SUM ha dato il via all’iniziativa “Regioni Libere da OGM“, iniziativa che potete approfondire cliccando qui, già attiva in Puglia dove oltre il 40% dei Comuni insieme a migliaia di cittadini e ad associazioni ed enti hanno aderito a questa iniziativa. Questa iniziativa è attuabile in ogni Regione, Friuli Venezia Giulia compresa. Per approfondire cliccate qui.
La cosa essenziale resta l’importanza di una vera e giusta informazione non corrotta e manipolata da interessi economici o politici, infatti solo se le persone sono informate sui danni e sui rischi a cui vanno incontro possono scegliere consapevolmente ciò che è per il loro bene e muoversi di conseguenza. Abbiamo racchiuso alcune importanti informazioni riguardo i danni ed i pericoli causati dagli OGM nell’eBook completamente gratuito “DOSSIER OGM: Pericoli e danni causati da semi e cibi transgenici” che potete scricare Cliccando qui.
Fate girare queste notizie ed informazioni il più possibile. Grazie.
Agiamo ora finchè si è in tempo!
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