I semi puri originari sono la vera ricchezza

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Non il denaro, ma solo i semi antichi, puri, originari hanno ed avranno valore per la salute, la pace e la gioia di vivere


 

Nel corso dei millenni i contadini di tutto il mondo hanno selezionato in modo naturale colture capaci di soddisfare le loro necessità alimentari ed hanno sempre seminato i semi da loro stessi conservati dal raccolto precedente.
 
Nei villaggi indiani il compito di accantonare dopo la trebbiatura una parte dei semi per l’anno successivo era affidato alle donne. Esse pulivano i semi e li selezionavano per forma e colore.
Nell’India meridionale il paziente lavoro delle donne ha permesso lo sviluppo di 30.000 varietà diverse di riso.
 
L’introduzione dei semi ibridi e dei semi manipolati geneticamente ha provocato la perdita di numerosissime varietà vegetali. Secondo alcuni dati dell FAO, è andato perduto il 75% delle varietà delle colture agrarie, mentre i tre quarti dell’alimentazione mondiale dipendono solo da 12 specie vegetali. Questo vuol dire che delle circa 30.000 specie commestibili in natura, oggi la nostra dieta è composta da appena 30 colture alimentari (che soddisfano il 95% del fabbisogno alimentare mondiale).
 
In Italia oltre 1.500 varietà di frutta sono a rischio di estinzione, mentre molte altre sono già un ricordo. I principali centri di origine delle 30 colture che forniscono oltre il 90% delle produzioni agricole alimentari, si trovano nelle zone tropicali, ricchissime di varietà vegetali.
 
In America tutte le piante di soia e mais sono state contaminate dai pollini di piante transgeniche anche distanti migliaia di chilometri.
 
Se la situazione non cambia, agronomi ed esperti prevedono che entro pochi anni tutte le coltivazioni convenzionali mondo e le coltivazioni biologiche che non utilizzano semi puri originari, saranno contaminate dai pollini di piante transgeniche (OGM). Sarà quindi un danno irreversibile su scala planetaria.
 
I semi puri, originari, sono la vera ricchezza laddove il denaro non conterà più nulla. C’è un punto molto importante da comprendere: solo i semi puri, originari danno origine a cibo sano, solo esso ha ed avrà valore per la salute.
Neppure tutto l’oro del mondo potrà comprare la nostra salute e quella dei nostri figli nè darci pace e gioia di vivere.
 
Salvare i semi antichi puri, originari, non ibridi e non manipolati geneticamente è l’unico modo per evitare la perdita dell’ingente numero di varietà vegetali locali, indispensabili per consentire la continuazione della vita su tutto il Pianeta.
 
Nei Paesi occidentali e industrializzati non esistono quasi più semi originari. I semi di cui dispone l’Occidente hanno subito numerosi incroci, ibridazioni e modificazioni genetiche, quindi il loro genoma si è indebolito al punto tale da essere facilmente modificabile anche da parte dei pollini delle piante transgeniche.
 
Anche i semi originari possono essere contaminati dai semi transgenici, ma il loro genoma, forte e stabile, ha la capacità di tornare alla purezza originaria in tempi più brevi.
 
La salvezza della vita sul Pianeta può quindi venire solo dai paesi del cosiddetto “Terzo Mondo” che sono ancora ricchi di semi originari. Proprio per salvare questi semi, la cui sopravvivenza è seriamente minacciata dalla diffusione degli OGM, l’Associazione SUM ha fondato in India il Centro Internazionale per lo Sviluppo Sostenibile AMRITA BHOOMI.
L’obiettivo centrale del Centro è la conservazione, produzione e distribuzione dei semi locali puri, non ibridi e non manipolati geneticamente, un patrimonio preziosissimo, non solo per i contadini indiani, ma per tutta l’umanità.

 

Foto: ingresso del Centro Amrita Bhoomi – Karnataka (India)
 

Il Centro si propone anche come punto di riferimento e formazione per i giovani e per i contadini che, dopo aver perso la loro autonomia e l’autosufficienza a causa dell’introduzione dei semi ibridi e transgenici, vogliono tornare all’agricoltura biologica che è l’unica e vera via d’uscita dal problema della fame, delle malattie e dell’inquinamento della Terra. Solo coltivando i loro semi originari senza utilizzare pesticidi, erbicidi e concimi chimici, i contadini indiani del Karnataka, così come tutti i contadini del cosiddetto Terzo Mondo, potranno uscire dalla spirale della dipendenza dalle multinazionali e dell’usura per tornare ad essere autosufficienti.

 

www.laviadiuscita.net

 


Articolo tratto dal “Notizie SUM” n°28 dell’Associazione SUM
 
 

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