Il Brasile sta per spezzare la moratoria che fino a oggi impedito la distribuzione di sementi Gm “terminator” o “suicidi” banditi perché metterebbero in difficoltà milioni di contadini in tutto il mondo.La tecnologia terminator prevede l’uso di geni inseriti in una pianta e un meccanismo di funzionamento piuttosto complesso per far si che si blocchi il processo di germinazione: in poche parole sono semi sterili, progettati affinché non siano in grado di germinare nel caso vengano ripiantati dopo il raccolto. Costringendo così milioni di contadini a ricomprare i semi ogni anno invece di selezionare i migliori per il raccolto successivo e a diventare quindi completamente dipendenti delle compagnie sementifere. Attenzione: Alla fine dell’articolo trovate il link per firmare la petizione e fermare questo crimine…
Syngenta, Bayer, BASF, Dow, Monsanto e DuPont da sole controllano oltre il 60% del mercato sementifero e il 76% di quello della agrochimica e sono tutte in possesso dei brevetti per questa tecnologia, tenuti nel cassetto dagli anni Novanta. Ma, grazie alla protesta della società civile, dei piccoli contadini e delle popolazioni indigene, nel 2000, 193 Paesi firmarono al Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità quella che poi nei fatti è stata una vera e propria moratoria che finora ha nei fatti bloccato questa tecnologia.
Una decisione messa ora in discussione in Brasile dove potenti gruppi di latifondisti stanno spingendo sul Congresso affinché autorizzi l’uso dei terminator in alcune coltivazioni per destinate a prodotti medicinali o nelle piantagioni di eucalipto utilizzato per la polpa di cellulosa. Il grande timore è che la mossa brasiliana possa innescare un effetto domino con ripercussioni per tutti i contadini del pianeta. In pratica i latifondisti vorrebbero coltivare vastissime zone con alberi OGM a crescita rapida e altre coltivazioni non edibili. Con buona pace di chi la terra la coltiva per mangiare.
La proposta per la modifica alla legge è già stata approvata dalla Commissione agricoltura, respinta dalla Commissione ambiente e attualmente al vaglio della Commissione giustizia e cittadinanza dove potrebbe essere approvata. «Se questa proposta passasse, come ci aspettiamo, il Governo brasiliano potrebbe avviare una serie di azioni che scardinerebbero la moratoria alla prossima Conferenza delle Nazioni Unite sulla Biodiversità previsto per il 2014» ha dichiarato il direttore eseguivo di ETC Group associazione che lavora per influenzare le decisioni socioeconomiche che metterebbero ancora più in difficoltà le fasce della popolazione più povere o più vulnerabili: «Per non parlare del fatto che non è detto che il rischio di contaminazione sia azzerato». Con conseguenze che sarebbero devastanti. (Fonte articolo: “The Guardian”, tramite www.terramadre.org)
Per firmare la petizione ed opporsi all’autorizzazione ed alla distribuzione di sementi OGM “terminator” cliccate su questo link: https://action.sumofus.org/a/brazil-terminator-seeds/4/2/
Firmate la petizione per fermare la Monsanto, la Bayer, ecc., che vogliono far entrare i semi terminator (semi suicidi) in Brasile. Questi fallimentari semi OGM, coperti da brevetto, hanno bisogno di una grande quantità di micidiali pesticidi, erbicidi, ecc. fino a 20 volte superiore a quella usata nelle coltivazioni convenzionali. I semi ogm chiamati “terminator” si possono piantare una volta sola, non danno frutti, pertanto costringono gli agricoltori ad acquistarli ancora dalle multinazionali ogm per la successiva semina, creando fallimenti, debiti e suicidi come e’ gia’ accaduto in india e in varie parti del mondo. Nella sola india si sono suicidati piu’ di 250.000 agricoltori per aver piantato questi fallimentari e pericolosi semi ogm (che creano anche numerose malattie). Evitiamo che cio’ accada anche in Brasile. Firmate la petizione per evitare un “effetto domino”. La vita di tutti e’ in pericolo. Per questa ragione e’ nato il “Progetto COMUNE SANO“. Questo Progetto è stato “partorito” in Italia. Parte dal “basso”, dai cittadini, per far vietare ai sindaci dei propri comuni, OGM, pesticidi, erbicidi e qualsiasi attività e sostanza inquinante. E’ l’inizio della rivolta non violenta. E’ possibile salvarsi, tutti uniti insieme, sapendo “cosa e come fare”. Per conoscere il “Progetto COMUNE SANO” cliccate qui.
C’è un’altro importante Progetto già attivo in Italia che, se attuato, può concretamente e definitivamente fermare e vietare gli OGM: è il Progetto “REGIONI LIBERE DA OGM” che potete approfondire cliccando qui
Per approfondire ulteriormente le informazioni riguardo i semi “terminator” riportiamo qui sotto un articolo estratto dall’eBook “DOSSIER OGM – Pericoli danni causati da semi e cibi transgenici” eBook che potete scaricare gratuitamente cliccando qui
SEMI SUICIDI E TRADITORI
di Marina Forti
La ricerca sulla tecnologia “Terminator”, che rende le sementi sterili dopo il primo raccolto, non si è mai fermata. L’informazione è di prima mano: “Abbiamo continuato a lavorare sul «Tecnology Protection System» («sistema di protezione della tecnologia» soprannominato Terminator, ndr). Non abbiamo mai davvero rallentato. Siamo in linea con l’obiettivo, in vista di commercializzarlo. Non ci siamo mai davvero tirati indietro”, ha dichiarato Harry Collins, dirigente della Delta & Pine Land Seed Company – la ditta che ha per prima brevettato il “Sistema di protezione della tecnologia” – sul bollettino Agra/Industrial Biotecnology Legal Letter (gennaio 2000).
La notizia contraddice le solenni affermazioni dei giganti delle biotecnologie.
Monsanto, la multinazionale Usa leader nella biotecnologia per l’agricoltura, in ottobre aveva annunciato che non metterà in commercio i semi “suicidi” (Monsanto aveva acquisito il brevetto Terminator nel maggio ‘98, comprando Delta & Pine per 1,76 miliardi di dollari).
Anche la britannica Astra-Zeneca aveva scritto una solenne lettera alle Nazioni unite, dicendo di aver abbandonato già nel 1992 la ricerca sui semi “suicidi”.
Le implicazioni della tecnologia “Terminator” sono devastanti.
Per millenni gli agricoltori hanno conservato parte del raccolto per seminarlo la stagione successiva.
Oggi il 70% dei semi usati al mondo sono quelli conservati dai raccolti precedenti; secondo la Fao, organizzazione dell’Onu per l’agricoltura, un miliardo e mezzo di coltivatori dipende dalle sementi conservate in proprio. Con i “semi suicidi” dovrebbero ricomprare le sementi ogni stagione: un attentato alla sicurezza alimentare e alla biodiversità.
“Dopo gli impegni pronunciati da Monsanto e Astra-Zeneca, i governi e le organizzazioni della società civile si sono cullati nell’idea che il pericolo fosse sventato. Nulla di più sbagliato”, fa notare Pat Mooney, direttore della Fondazione internazionale per il progresso rurale (Rafi, organizzazione internazionale della società civile che ha sede in Canada). È Rafi a citare la candida ammissione del dirigente di Delta & Pine Land Seed, nel suo ultimo rapporto (“semi suicidi sul binario veloce”, febbraio 2000). E Delta & Pine (cioè Monsanto) non è sola.
Il settimanale “The Observer” ha scoperto che Astra-Zeneca è comproprietaria (con l’Università dello Iowa, Usa) di una ditta che ha appena brevettato un tipo particolarmente virulento di Terminator. La ditta è ExSeed Genetics e la sua tecnologia si adatta a soia, grano, riso: le specie più importanti per l’alimentazione planetaria. Nella domanda di brevetto afferma che così i semi “…non potranno essere conservati per usarli negli anni successivi da piantare”.
I semi Terminator sono dunque vicini ad arrivare sul mercato – perché altro sarebbero sperimentati e brevettati? Così pure quelli manipolati con “tecnologia di restrizione dell’uso genetico”: esprimono le loro caratteristiche (germinare, o essere resistenti a certi parassiti) solo se trattati con certi prodotti chimici – da comprare in abbinamento ai semi. Li chiamano “semi traditori”.
Tecnologie “moralmente ripugnanti”, dice la Rafi.
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www.laviadiuscita.net
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