Se tutti pagassimo le tasse, davvero si pagherebbe di meno?

Sovente, specialmente da personaggi istituzionali, sentiamo affermare questo principio di apparente logicità ed equità sociale: “pagare meno, pagare tutti – eliminare l’evasione fiscale”. A ben vedere, esso “suggerisce una cosa apparentemente ovvia, in realtà non vera, ossia che lo Stato abbia un fabbisogno (di tasse) obiettivo e obiettivamente qualificato, sicché più sono i contribuenti, meno è la quota a carico di ciascuno di essi”. Ma il presupposto è falso…

 

“Il fabbisogno finanziario dello Stato non è quantificato da fattori obiettivi. La realtà è che lo Stato è lo strumento con cui i governanti arricchiscono se stessi; i gestori del potere pubblico hanno interesse al massimo prelievo possibile onde perseguire i due obiettivi:
 
a) Massimizzazione del profitto.
 
b) Minimizzazione della libertà economica dei cittadini, ossia massimizzazione della loro dipendenza dal sistema.

 
Lo Stato prende ai cittadini il massimo possibile dei tributi, come il pastore toglie alle pecore il massimo possibile della lana, perché è così che si arricchisce. La politica è massimizzazione del profitto, identicamente all’impresa, solo che finge di non esserlo…”.
 
Per essere più chiari, ciò che dà stabilità al regime interno, è il rapporto tra il prodotto interno lordo (PIL) e il prelievo fiscale. Più questo rapporto si avvicina al valore 1, più il regime ha in pugno il popolo. Perciò lo stato si sforza verso questo valore 1, anche se per farlo deve scatenare la recessione, o mantenere il Paese nell’arretratezza, facendolo scivolare verso il Terzo Mondo.
 
E complementarmente fa sì che anche il piccolo risparmiatore abbia un rendimento intorno al tasso di svalutazione e la profittevolezza dell’investimento si concentri nelle mani dei grandi capitalisti integrati nell’establishment (si pensi a quanto sono aumentate le tasse sul mattone).
 
Il cittadino deve essere drenato anche del reddito, o della rendita, dal risparmio investito, in modo che dipenda dal governo, dal potere pubblico, dalla redistribuzione, per tirare avanti. Se si sottomette, tace e magari paga le tangenti, riceverà in via di redistribuzione una parte sufficiente di quello che gli è stato tolto in via fiscale. Se si ribella, vedrà ridursi o cessare la redistribuzione in suo favore e subirà controlli fiscali persecutori.
 
Ciò spiega perché il debito pubblico, malgrado ogni contraria dichiarazione e malgrado tutte le così dette manovre, non è mai stato né mai verrà combattuto, bensì accuratamente coltivato. Al massimo verrà potato. Il debito pubblico è infatti per la classe politica non un male, ma all’opposto uno strumento potentissimo e facilissimo da usare per mantenersi al potere e arricchirsi. Il debito pubblico, specificamente, va ad arricchire i padroni della Banca Centrale (Banca d’Italia S.p.A. e B.C.E.) e ad aumentare il loro potere sulle istituzioni.
 
Un accenno, da ultimo, alle privatizzazioni: in esse, un capitale industriale pubblico, costituito con le tasse prelevate al popolo, è stato perlopiù ceduto a prezzo molto criticato come non realistico e di favore a certi privati. Il che costituisce la prova del nove del fatto che il potere politico viene usato, sotto una finzione di socialità, per togliere al popolo e concentrare capitale, potere, credito nelle maniche di pochi.
(dal libro di Marco Della Luna e Antonio Miclavez “EUROSCHIAVI” – Arianna Editrice)
 
Abbiamo pubblicato questo breve paragrafo estratto dal libro di Marco Della Luna e Antonio Miclavez “EUROSCHIAVI” in quanto spiega in poche righe perché l’attuale “sistema politico-economico-finanziario”, non risolverà mai alcun problema e perché le cose non potranno che peggiorare sempre più fino a sfociare in uno stato di degrado, violenza e sofferenza in cui verserà tutto il popolo italiano, se non si farà qualcosa per cambiare veramente. E, purtroppo, le prime “avvisaglie” si vedono già ora con tutti i suicidi, i fallimenti e le chiusure di attività che sono ormai all’ordine del giorno.
 
Ecco perché ora è il momento di agire, di organizzarci ed andare tutti nella stessa direzione, per poter veramente cambiare le cose e risolvere tutti i problemi che ci affliggono, in modo concreto e definitivo. Come fare a cambiare veramente le cose?
 
La risposta la trovate cliccando sul link qui sotto:
https://laviadiuscita.net/il-modo-corretto-di-governare/
 
Nella pagina troverete 6 files in PDF che potete leggere e scaricare gratuitamente e che spiegano in modo chiaro e semplice COSA e COME FARE per cambiare veramente la situazione in cui ci troviamo.
 
Tra i 6 PDF che trovate nella pagina “IL MODO CORRETTO DI GOVERNARE” potete anche scaricare i primi 2 capitoli del libro “SOLDI: come risolvere i nostri problemi economici senza creare debiti, del Maestro Isha Babaji. Questo importantissimo libro, di prossima pubblicazione, racchiude in sé tutto ciò che si dovrebbe fare, ossia tutte le soluzioni concrete da attuare, se si vuole veramente uscire dalla crisi in cui ci troviamo, e ritrovare Gioia, Serenità, Salute e Pace, da troppo tempo perdute, in Italia e nel Mondo intero. Isha Babaji inoltre rivela perché tasse, debito pubblico, privatizzazioni ecc. sono effetti di una sola vera causa da cui dipende tutto. Una volta individuata tale causa e, con le giuste azioni suggerite nel libro, possiamo veramente farcela.
 
Per essere informati sull’uscita del libro “SOLDI: come risolvere i nostri problemi economici senza creare debiti potete compilare, con il vostro nome ed il vostro indirizzo mail, il form che trovate in fondo alla pagina andando a questo link: https://laviadiuscita.net/ebook-life-project/

 
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