I nostri figli ci accuseranno è il titolo di un film francese che denuncia le conseguenze dell’uso di pesticidi, diserbanti e concimi chimici. Il film si apre con un congresso dell’ONU. “Chi ha conoscenti che soffrono di cancro, diabete o sterilità alzi la mano”, chiede l’uomo sul podio. La metà del pubblico sospira e solleva un braccio. L’uomo sul podio afferma: “Il 70% dei cancri sono legati all’ambiente, fra questi il 40% deriva da una contaminazione degli alimenti. Non vi sono mai stati tanti giovani malati di cancro come oggi”.
Ecco qual’è “l’eredità” che stiamo lasciando ai nostri figli…
È recente la pubblicazione su GMWatch di un dossier dal titolo “Roundup e malformazioni neonatali: il pubblico viene tenuto all’oscuro?”, realizzato da un gruppo internazionale di scienziati indipendenti della Ong britannica “Earth Open Source” che accusa le istituzioni europee di avere colpevolmente tenuto nascosto alla popolazione i danni causati dal diserbante Roundup (l’erbicida più diffuso nel mondo, sia nelle colture tradizionali che – in dosi 4 volte maggiori – in quelle OGM), noti già dai primi anni ottanta, per permetterne la commercializzazione in Europa.
Uno studio universitario condotto da Greenpeace e GM freeze, riportato dalla rivista inglese “The Ecologist”, denuncia che il glifosato (l’ingrediente principale di molti diserbanti attualmente utilizzati in agricoltura, fra questi anche il Roundup) è causa di cancro, malformazioni neonatali, squilibri ormonali e malattie neurologiche quali il Parkinson.
Risultati uguali o simili sono stati ottenuti con numerosi altri studi fra i quali quello di G.E. Seralini e altri, (“Differential Effects of Glyphosate and Roundup on Human Placental Cells and Aromatase” – “Environmental Health Perspectives” – 2009) nel quale si afferma, attraverso uno studio di biologia cellulare, che il glifosato è tossico per le cellule umane placentarie JEG3 anche con concentrazioni più basse di quelle attualmente utilizzate in agricoltura.
Gli studi denunciano anche che il Roundup, oltre ad essere un potenziale distruttore endocrino, può indurre problemi di riproduzione.
In tutto il mondo, il glifosato è stato e viene utilizzato in dosi massicce, non solo in agricoltura, ma anche nei parchi pubblici e nei quartieri residenziali, nelle aree verdi delle scuole e ai bordi delle strade pubbliche così come avviene anche in Italia.
Gli studiosi ne hanno chiesto il ritiro dal mercato, denunciando anche l’effetto gravissimo e prolungato che il glifosato ha sull’ambiente, con la creazione di piante “resistenti” ad esso.
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Articolo tratto da Notizie S.U.M n° 26 a cura dell’Associazione S.U.M.
Fonti:
https:foodfreedom.wordpress.com/tag/earth-open-source/
www.equivita.it/index.php/it/12-comunicati/400-comunicato-290711
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