Un dato attraverso il quale si può comprendere il danno che stanno provocando questi agrotossici nella popolazione è la quantità di bambini e ragazzi con handicap. In una popolazione di un milione de abitanti com’è la provincia del Chaco ci sono 40 scuole pubbliche speciali per questo tipo di bambini, anzi 41 perché da poco si è creata una nuova in Avia Terai…
Atucà e Luca in collegamento con la dott.ssa María del Carmen Seveso, dall’Argentina.
A: In nome della radio, un ringraziamento particolare alla Dottoressa María del Carmen Seveso. So molto bene che voi, un gruppo di professionisti della salute, di medici totalmente capacitati a fare delle statistiche in riferimento alla problematica referente agli agrotossici vi trovate in una situazione molto complessa. Geograficamente si tratta della zona nord-est dell’Argentina, nelle vicinanze delle piantagioni di riso e soia. Qual’è il problema che in questo momento è tanto pesante e crea tanto disturbo, dottoressa Maria? Mi riferisco in particolar modo alla situazione dei bambini nelle scuole, e delle persone in generale.
M: Prima di tutto voglio chiarire che non siamo un gruppo di medici, a dire il vero siamo pochi medici che ci stiamo interessando a questa problematica. In generale invece nei Servizi di Salute, ti posso assicurare almeno per il Chaco, e pure nel resto del paese, c’è come una contraddizione: alcuni riconoscono il problema ma quando devono scrivere non lo scrivono.
Il punto è che la maggioranza sembra ignorare, soprattutto a livello della comunità scientifica e delle autorità sanitarie, oppure negano e squalificano quello che noi diciamo, tra l’altro senza argomentazioni, cosa che noi sì ne abbiamo. Inoltre noi abitiamo in questi posti e vediamo quello che sta succedendo, lo soffriamo sulla nostra pelle, vediamo i nostri pazienti, e in più vediamo quello che succede intorno a noi, nell’ambiente.
Il problema inizia con la soia transgenica negli anni 90 del secolo scorso. La soia coprì tutti i campi seminati, almeno nella provincia del Chaco, portando all’intero disboscamento della regione, per l’elevato rendimento che questa produceva…
A: Il disboscamento e la totale rottura del ecosistema, nella selva chaqueña…
M: Sì. A tutto questo si cominciò ad aggiungere un’altro problema. Diciassette anni fa si costruì a 35 Km di Presidente Roque Saenz Peña (che è dove abito io) e a ridosso della Strada statale 26, nel paesino di Avia Terrai, la ditta sementiera “Genética Mandiyu”, a meno di un km dal paese.
A: Quale ironia, mettere un nome guaraní alla dita che produce questo seme velenoso che praticamente uccide l’indio, il nativo di queste terre… Grazie, Dott.ssa Maria, vada avanti, la prego.
M: Sì, è una joint venture della Monsanto. La Genetica Mandiyu è la produttrice di semi di cottone transgenico più grande dell’Argentina.
A: Aggiungo che l’Argentina ha una estensione 10 volte più grande che l’Italia, quindi là le coltivazioni sono molto estese.
M: Dopo si aggiungono, contemporaneamente o un po’ dopo, i semi di mais transgenico, che si producono in altri posti del paese. La più grande semina di transgenici nell’Argentina fu nel periodo 2011-2012, arrivando a 23.700.000 di ettari nel paese. In quello stesso anno si utilizzarono 370 milioni di litri/kg di agrotossici, includendoli tutti (a differenza di 10-15 anni prima, quando si usavano circa 30 milioni di litri di agrotossici nel paese).
A: Quale tipo di agrotossico viene usato?
M: Tutti i possibili, quelli dei quali abbiamo conoscenza perché abbiamo visto le ricevute di vendita ai produttori. Sono fondamentalmente il glifosato, con tutti i componenti (15:00 §§§) sulfatanti che si trovano nelle formule con nome commerciale, per es. il Roundup di Monsanto.
Ci sono 300 formule o anche di più che si stanno utilizzando nella regione. Fino a poco tempo fa (e non mi risulta che questo uso sia stata interrotto) si usava l’Endosulfan della Bayer, che è un organoclorurato. Gli organoclorurati sono composti organici biopersistenti (si biomagnificano), cioè perdurano, non se ne vanno da qualsiasi sistema si tratti, sia questo un essere vivente oppure l’acqua, la terra. Il Convegno di Stoccolma proibì l’Endosulfan, e i paesi aderenti non devono utilizzare questo prodotto o simili, eppure nell’Argentina si continuò a utilizzare. È un prodotto altamente tossico che produce, nell’intossicazione acuta, alterazioni di tutto il sistema. Si arriva al coma e alla morte precedute da convulsioni, insufficienza renale, insufficienza epatica, shock. Dall’altra parte, nella sua forma cronica vediamo che cominciano a comparire epilessia in adulti, convulsioni…
A: Fa venire i brividi quello che sta dicendo, Dottoressa Maria. L’utilizzo di questo agrotossico è una forma dissimulata di ammazzare… (Atucà prosegue il suo lavoro di traduzione simultanea)
M: Farò una rapida menzione dei prodotti, dopodiché chi è interessato li può cercare e informarsi, perché sono tantissimi. Si usano organofosforati come il cloropirifos, metanidofos, dimetoatos, ecc. che si associano alle tante altre formule, ai tanti altri nomi commerciali. Dopo abbiamo i piretro, che sebbene ci fossero già in natura sono stati manipolati per fare sì che siano persistenti, molto più tossici. Anche questi (d’altronde tutti) provocano alterazioni neurologiche, danneggiano il sistema nervoso centrale e periferico, e tutti producono (anche gli erbicidi) una irruzione endocrina, cioè occupano recettori che sono occupati abitualmente per un sistema molto fine e molto bene organizzato (come qualsiasi organismo vivente), dove per ogni trasmettitore c’è un recettore, sia questo enzimatico, ormonale, nervoso.
A: Come è riuscita a trovare tutto questo nelle persone? Quali sono le statistiche attuali di questa situazione?
M: Io ho menzionato come erbicida il glifosato ma si sta usando anche il 24D, che è della famiglia del agente arancio (il 245T) che venne usato dai nordamericani in Vietnam. Si utilizza anche il Paracuat, che è un erbicida molto tossico fabbricato in Svizzera, ma in Svizzera non si utilizza, così come in tanti altri paesi del mondo, perché ha una tossicità altissima. Nella intossicazione acuta produce una fibrosi polmonare acuta che uccide in pochi giorni, 3-5 giorni, e in forma irreversibile provoca coagulazione intravascolare disseminata, insufficienza epatica e renale.
Devo dire che cercare di trasmettere tutto quello che sta accadendo e potere farsi una idea può comportare delle ore … Io sto dicendo solo alcune cose e cercherò di selezionare il più possibile per riuscire a dare un minimo panorama nel poco tempo che abbiamo.
A: Non c’è problema, dottoressa Maria, noi vogliamo che tu ci invii tramite mail tutta la documentazione, io la faccio tradurre e qui la faremo leggere nei diversi programmi della radio, periodicamente.
M: Mi sembra molto importante questo, perché io adesso sto dando una informazione molto incompleta, ristretta, giacché il poter spiegarlo bene comporta molto tempo.
Insomma, in pratica, con la superficie e i volumi di tossici si può già capire la portata del problema. Nessuno avrebbe bisogno, se avesse un po di senso comune, di chiedere cosa succede alla gente. Si capisce cosa succede alla gente che sta esposta a queste sostanze. Questi sono veleni, sono biocide, cioè sostanze disegnate per uccidere …
I fungicidi che devono aggiungere sono imprescindibili per loro perché i funghi sono opportunistici e rovinano pure loro i raccolti.
Si continuano ad esigere statistiche, ma nei Servizi di Salute, al meno in questa provincia, non si registrano i dati degli intossicati. Arriva un paziente che è stato fumigato, che ha determinati sintomi ed i servizi di salute le dicono che ha uno “stato influenzale”, quindi questo fatto non si registra come intossicazione. D’altra parte noi non abbiamo dei laboratori che ci diano le certezze che loro richiedono per potere dire che una persona è intossicata, che nel suo sangue c’è questo o quel veleno. Gli enti che invece hanno i suoi laboratori sono quelli che analizzano l’acqua (c’è per es. un istituto specializzato per analizzare l’acqua qui nella provincia), fanno le analisi e anche se trovano il veleno dicono che non c’è niente. In sostanza è come essere in una guerra senza armi.
Un esempio di dato attraverso il quale si può inferire il danno che stanno occasionando questi agrotossici nella popolazione è la quantità di bambini e ragazzi con handicap. In una popolazione di un milione de abitanti com’è la provincia del Chaco ci sono 40 scuole pubbliche speciali per questo tipo di bambini, anzi 41 perché da poco si è creata una nuova in Avia Terai, sempre per bambini diversamente abili. Paesini di duemila abitanti hanno la loro scuola per bambini con discapacità. Bisognerebbe fare loro degli studi molecolari, ma è già altamente significativa la quantità di nuove scuole speciali. Che tra l’altro non sono le uniche, perché noi non stiamo contando quelle private. Per es. qui a Saenz Peña ci sono 5 scuole private con le stesse caratteristiche e che ospitano 500 bambini con certificazione, in una popolazione di poco più di 100 mila abitanti. Questo è un dato indiretto che ci sta dicendo quello che sta succedendo. Inoltre aumentano le cifre della popolazione con tumori. Inoltre si osserva che nella stessa casa dove c’è un bambino con discapacità anche la mamma ha delle altre malattie correlate. L’ipertensione indotta dalla gravidanza è molto più frequente.
A: Queste problematiche si riscontrano anche nella frontiera con Paraguay e Brasile?
M: Si, certamente. Ci sono studi realizzati da una dottoressa credo in Incarnacion. La dottoressa Benitez Leite ha fatto dei lavori molto importanti che furono pubblicati nella rivista dell’associazione “Red de medicos de pueblos fumigados” (Rete di medici dei paesi fumigati), nel loro primo incontro. Dopo vi passerò il link. Il caso Paraguay è terribile, e in più sembra che è pericoloso addentrarsi in queste cose…
A: Il pericolo del quale vi parla la dottoressa si riferisce direttamente al pericolo di morte che corrono le persone; le persone rischiano la morte, non è uno scherzo, le persone che si battono contro questo stato di cose mettono in pericolo la loro propria vita, la loro propria dignità, la loro propria persona…
M: Questo specificatamente in Paraguay.
L e A: Il problema che sta succedendo adesso in Argentina, Paraguay e Brasile, potrebbe probabilmente in futuro succedere anche da noi, in Italia?
M: Io credo che la comunità europea si sta tutelando abbastanza, almeno a noi arriva l’informazione che si proibisce il mais transgenico perché Seralini (NdT: Biologo dell’Università di Caen, Francia) ha detto che produce tumori. Ci sono dei ricercatori europei che pure loro stanno parlando della nocività di questi prodotti, ma quello che succede è che voi ricevete gli alimenti prodotti con transgenici.
A: Ah, gli alimenti transgenici che si producono in Sudamerica si consumano in Europa… fantastico questo…
M: Certo, i semi transgenici di mais hanno 4 o 5 veleni, e anche quelli di cotone. Hanno piagicidi per i vermi, hanno fungicidi, e non uno ma due o tre, e se compare uno nuovo lo cambiano, e così si creano nuovi semi. Si chiamano “eventi”, in Argentina si sono approvati 28 “eventi transgenici” dal 1996. Sono nuovi semi transgenici, non sappiamo quali per l’esattezza, ma dicono che il 95% dei semi che si fabbricano e si seminano in Argentina sono transgenici.
Vi dirò un’ultima cosa che a voi interessa. Gli animali (mucche, maiali, galline) si alimentano con transgenici, quindi quello che noi esportiamo e voi comprate è alimento transgenico.
A: Si, noi qui siamo coscienti di tutto ciò, e siamo d’accordo con lei.
L: Un abbraccio forte forte e “muchas gracias”.
A: Dottoressa, qui alla radio la ringraziamo sentitamente e la abbracciamo forte. La chiameremo nuovamente e ci accorderemo per ulteriori contatti, per continuare a parlare con lei, se è d’accordo.
M: Si, vorrei fare tra qualche mese un viaggio in Europa, quindi potremmo pensare di fare qualche conferenza là da voi.
A: Ma certamente, qui alla radio la riceveranno a braccia aperte, ti ringraziamo molto.
M: Un’ultima cosa: io credo che sia importante leggere quello che vi ho inviato direttamente, lo traducete e lo leggete. Esso contiene un riassunto molto chiaro e conciso di quello che sta succedendo, credo che quello sarà molto più efficace. Bene, è stato un piacere poter avere parlato con voi, arrivederci.
A e L: Grazie mille Dottoressa. Per finire le facciamo ascoltare una canzone: “Te lo digo, te lo canto, fuera Monsanto”.
M: Oh, che bello! Bene, un abbraccio.
Come testimoniano questi dati rilasciati dalla Dott.ssa Maria Seveso a Radio Gamma 5, la situazione è gravissima! La nostra salute e quella dei nostri figli è in pericolo, e questo non è solo un rischio ma, purtroppo, una certezza! Non è più possibile stare a guardare, bisogna agire, informarsi ed agire! Come?
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