Ci risiamo ecco pronta un’altra “Pandemia” già studiata e preparata ad hoc per indebolire, schiavizzare, controllare e decimare sempre più l’Umanità. Non ci credete? Provate a riflettere e a fare le votre dovute correlazioni e parallelismi con la falsa “Pandemia da Covid” che già conosciamo bene. Aggiungiamoci poi alcune riflessioni sulle milioni di dosi di vaccino inoculate ed i relativi effetti collaterali gravissimi ormai sotto gli occhi di tutti e…. iniziamo a tirare alcune somme…. Sigore e Signori la “Nuova Pandemia è servita”!!!
Pubblichiamo in questo articolo un’intervista fatta dal Canale “100 giorni da Leoni al Dott. Stefano Montanari” e di seguito alucne riflessioni ed informazioni sia di Marcello Pamio che di Byoblu.
“Ecco la nuova e provvidenziale crisi emergenziale.
Il cosiddetto vaiolo delle scimmie compare proprio nel momento in cui le misure restrittive della falsa “Pandemia da Sars-Cov 2” stavano venendo meno. Non solo, anche la guerra in Ucraina sta stancando l’encefalo del suddito.
E puff…le scimmie iniziano ad infettare nel preciso momento che coincide con lo scemare, almeno dal punto di vista psicosociale, del conflitto bellico. La guerra ha certamente inoculato nell’animo del l’uomo l’ineluttabilità delle emergenze (sociali, alimentari, energetiche, climatiche, ecc.), soprattutto dopo due anni di violenze mediatica, sanitaria e legislativa. La prova sta nel fatto che le persone hanno perso la capacità di analizzare criticamente la complessità dei fenomeni.
Infine la coincidenza più significativa è che il vaiolo salta fuori dal cilindro degli illusionisti nel momento in cui l’OMS sta valutando nuovi strumenti globali di repressione sanitaria, soprattutto sapendo che il vaccino per questo “virus” è recentissimo: è stato autorizzato nel 2019 e il governo italiano ne ha già 5 milioni di dosi pronte per essere usate!”
Estratto dal canale Telegram di Marcello Pamio
“Una volta appurato che il tema guerra è sì divisivo ma che non modifica eccessivamente le abitudini e le preoccupazioni degli italiani, i virologi tornano alla ribalta dopo un paio di mesi di ferie.
Ed ecco che i salotti si riempiono di esperti, i giornali titolano sull’aumento dei casi, il web si riempie di “meme” ironici sulle scimmie che ricordano la famosa campagna “abbraccia un cinese” dei primi mesi del 2020. Si ripropone anche la stessa dicotomia “virus pericoloso – non pericoloso” che abbiamo vissuto nel 2020: ricordate quando a fine gennaio illustri sconosciuti al grande pubblico, come l’infettivologo Matteo Bassetti, tranquillizzavano sulla letalità minima del virus “cinese”, meno grave delle influenze o delle polmoniti che curiamo nei nostri ospedali?
La tendenza è la stessa anche ora: il virologo Massimo Galli, per esempio, apparentemente spegne le ansie quando afferma, rispondendo alla domanda di una giornalista a Napoli, che “il cosiddetto vaiolo delle scimmie rimarrà un fenomeno contenuto, probabilmente limitato ad un focolaio iniziale circoscritto”. Anche Maria Rita Gismondo, direttrice del Laboratorio di microbiologia clinica dell’ospedale Sacco di Milano, spiega all’Adnkronos che avere attenzione è assolutamente giusto “ma che la gente deve sapere che stiamo agendo non contro una possibile pandemia, né deve associare il vaiolo delle scimmie al vaiolo umano”.
Eppure è attesa in queste ore la decisione dell’Oms, che dovrebbe decidere se trattare il vaiolo delle scimmie come “un’emergenza sanitaria pubblica internazionale”. “Un atto dovuto”, secondo diversi esperti che dovrebbe “solo” favorire lo scambio di dati. Eppure, visto come sono andati gli ultimi due anni viene il dubbio che dal 2020 in poi qualsiasi scusa sarà buona per dichiarare “stato di emergenza”. E la domanda è, con quali ricadute sulle libertà dei cittadini?
Anche il tema vaccini è molto dibattuto. Nel nostro paese al momento sembra chiaro che la linea “vaccinazione di massa” non è ancora da prendere in considerazione. Galli per esempio sostiene che “il rapporto costo-beneficio non è tale da reintrodurre un vaccino che, tra l’altro, non è una passeggiata gratis: ha una serie di effetti collaterali”, riferendosi al riutilizzo del vaccino anti vaiolosa. L’opinione sarebbe la stessa anche nei confronti di un vaccino nuovo, come quelli già in uso negli USA?
Bassetti stavolta è più aperturista e sebbene si dica scettico a una vaccinazione di massa sostiene sull’Adnkronos che “si può valutare eventualmente una immunizzazione contro il vaiolo sugli operatori sanitari e su alcune categorie a rischio, se ce ne sono”.
Ma se non è un virus così letale perché di ora in ora cresce il clamore intorno a una malattia peraltro già conosciuta? A rispondere a questa domanda è Giulio Tarro, già Primario di Virologia al Cotugno di Napoli, che a Mag24 dichiara che tutto questo allarmismo serve a “consolidare una ipocondria generale diventata il principale strumento di controllo sociale. Come attestato dai tantissimi che oggi, pur non essendo obbligati, continuano a girare bardati di mascherina anche all’aperto”.
Intanto, apripista con una nuova campagna di vaccinazione sono il Regno Unito e la Francia: nel primo è in corso la vaccinazione dei contatti ad alto rischio con il vaccino Imvanex. È notizia di poche ore fa, invece, che l’Autorità nazionale per la salute francese ha annunciato un programma di vaccinazione contro il vaiolo delle scimmie. Sono bastati tre casi accertati. La campagna sarebbe rivolta agli adulti a rischio esposizione, compresi gli operatori sociosanitari.”
Fonte Byoblu
NOTA DE LAVIADIUSCITA.NET:
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