Appunti di agricoltura biologica

Gli agricoltori hanno un’alternativa a pesticidi, erbicidi e concimi chimici di sintesi: l’agricoltura biologica, che non inquina ed è la vera agricoltura per la salute. Riportiamo qui di seguito alcuni “punti” su cui si fonda l’agricoltura biologica.


 
[Testo e foto della Cooperativa Agricola Biologica AMRITA – Scorrano (LE)]

Nell’agricoltura biologica si distinguono tre momenti di intervento con i vari antiparassitari naturali:
 
1) Prima dell’attacco parassitario
 
2) Nei primi stadi dell’attacco parassitario
 
3) Durante l’attacco parassitario, dove si possono effettuare diversi tipi di intervento:

  • a) Interventi con mezzi agronomici
  • b) Interventi con mezzi biologici
  • c) Interventi con minerali naturali

 

Interventi con mezzi agronomici:
 
Le varie malattie e gli insetti “nocivi” sono sintomi di errori che continuano ad essere ripetuti, e fra questi principalmente segnaliamo:
 
– il rivoltamento del terreno (aratura e fresatura )
– la distruzione dei canali di scolo dell’acqua
– l’uso di macchinari pesanti che compattano il terreno
– la distruzione di zone rifugio per piccoli animali (siepi, muretti a secco, tane, rovi, ecc.).
 
Questi sono alcuni fra i principali errori da evitare, e la nostra azione deve mirare nel tempo a ristabilire un equilibrio nei nostri campi e vedere ridotti sempre più gli interventi fitosanitari.
 
Vi sono allora alcune pratiche da incoraggiare per incrementare la vitalità del terreno e ricreare l’armonia nel campo come ad esempio:
 
– usare ripper, erpici, vangatrici al posto di aratro e fresa
– proteggere il terreno con T.N.T. (tessuto non tessuto) o film plastici
– praticare l’inerbimento controllato (non però per quelle colture che come l’insalata, ne sarebbero quasi totalmente compromesse dalle lumache)
– organizzarsi per produrre abbondante compost
– selezionare ed usare semi prodotti sulla propria terra fino ad essere quasi, o totalmente autosufficienti
– praticare la rotazione delle coltivazioni per non depauperare il terreno e contrastare con l’avvicendamento colturale il diffondersi di funghi e parassiti nocivi.
 
L’agricoltore biologico oltre a non stressare il terreno con coltivazioni troppo intensive o con le monoculture deve attuare la rotazione delle semine, ripristinare l’antica ma saggia pratica del riposo totale del terreno al settimo anno, quella dell’anno sabbatico.
Questo riposo rigenererà il terreno, e questa pratica sarà ottimizzata seminando in questo periodo il sovescio, pratica questa che apporta al terreno preziosi elementi e che può essere attuata con una certa frequenza anche fuori del riposo totale al settimo anno.
 
Sarebbe opportuno spendere due parole sulle pratiche dell’inerbimento, del compost e della selezione massale dei semi.
 
Il campo coltivato è una struttura artificiale ma ciò non toglie che si possa creare uno scambio armonioso fra il “coltivato” ed il “selvatico”, poiché esiste una sinergia fra le piante orticole e le piante selvatiche, e questa è una cosa di cui dobbiamo tenere conto.
Le piante selvatiche non sono “malerbe” o “erbacce” ma fanno parte di un sistema che poggia il suo equilibrio anche su di loro; è quindi opportuno non sottrarre tutto lo spazio alle erbe selvatiche attuando un inerbimento ovviamente controllato, in quanto queste piante selvatiche non devono diventare invasive per i nostri ortaggi.
Oltre ad un’azione sinergica proficua per le nostre piante, l’inerbimento controllato ci aiuterà in altri modi:
 
1) la protezione del terreno dagli agenti atmosferici sempre più estremi.
2) un drenaggio più veloce dell’acqua piovana, o un mantenimento più duraturo dell’umidità in caso di siccità.
3) la conservazione di un habitat utile per i vari insetti.
 
Per quanto riguarda il compost abbiamo potuto sperimentare nel corso di diversi anni come tale prodotto abbia trasformato positivamente ed in maniera durevole la struttura del terreno e la sua fertilità rendendo le piante più forti e produttive.
Quindi l’invito, per chi ne avesse la possibilità, è di organizzarsi per produrre una quantità considerevole di compost e di verificarne di persona i risultati.
 
L’argomento semi è cosa di grande importanza: sono preferibili in primo luogo varietà rustiche, più resistenti e da queste partire per selezionare delle varietà specifiche che saranno riseminate e riselezionate anno dopo anno sul terreno.
Questa pratica porterà ad avere, come hanno già sperimentato alcuni agricoltori, varietà che nel corso di alcuni anni saranno quasi o totalmente immuni da attacchi di insetti o dalle malattie.
 
Il nostro obbiettivo deve essere come accennato precedentemente, quello di ridurre al minimo nel tempo gli interventi fitosanitari di qualunque tipo, e questo risultato si tradurrà conseguentemente anche in un considerevole risparmio economico per l’agricoltore.
Se riusciremo a ridurre nel tempo gli interventi fitosanitari significherà che stiamo andando nella giusta direzione.
Ma intanto che perseguiamo questo obbiettivo abbiamo a disposizione una vasta gamma di prodotti che ci aiuteranno nel nostro lavoro e che potranno evitare danni pesanti dovuti anche ai possibili errori.
 
Gli interventi con mezzi biologici comprendono sia interventi diretti sulle piante (rafforzamento delle proprie difese, miglioramento genetico), sia interventi diretti sui parassiti con prodotti d’origine naturali:
equiseto: grazie all’elevato contenuto di silice fa di questa pianta un utile coadiuvante per la difesa della pianta dalle malattie fungine.
ortica: i suoi preparati ricchi di azoto, ferro ed altri oligoelementi vengono utilizzati per stimolare la crescita delle piante e per la difesa dei parassiti.
albero del neem: grazie ad un suo principio attivo svolge un’azione repellente e fagodeterrente nei confronti dei fitofagi quali coleotteri, lepidotteri, nematodi.
litotamnio (alghe calcaree): gli effetti benefici dell’utilizzo della farina di alghe sono molteplici come ammendante per migliorare la struttura del terreno, come fitostimolante per accrescere lo sviluppo e la capacità di autodifesa della pianta come antiparassitario.
propoli: ottimo fitostimolante per le piante e particolarmente adatto alla difesa delle colture orticole dagli afidi e dalle malattie funginee.
alghe: il suo alto contenuto di microelementi esercitano sulla pianta un’azione stimolante della vegetazione e della produttività, nonché un miglioramento qualitativo dei raccolti con aumento di zuccheri e delle proteine, una maggiore resistenza alle marcescenze in fase di maturazione ed una maggiore conservabilità.
 
Gli interventi con minerali naturali consistono invece nell’utilizzare uno o più principi attivi contro il patogeno già esistente, mirati a ridurne sensibilmente la dannosità. Tra questi prodotti troviamo:
 
zolfo: è un minerale naturale che svolge un ruolo importante per il metabolismo delle piante e viene utilizzato per combattere oidi delle piante da frutto, della vite, degli ortaggi e dei fiori. Esso esercita un’azione disidratante sul micelio del fungo, portandolo alla morte.
poltiglia bordolese (solfato di rame): è un ottimo preparato anticrittogamico fra cui le peronospere, la ticchiolatura, i cancri rameali, la bolla, ecc.. Risulta leggermente tossica per le api.
silicato di sodio / potassio: viene utilizzato contro cocciniglie, afidi, acari, in quanto grazie al suo sottile velo protettivo risulta efficace anche contro le varie mosche delle colture che, grazie al silicato di sodio/potassio, non sono più in grado di perforare la superficie degli organi della pianta trattata.
 
Questo articolo, a cura della Cooperativa Agricola Biologica “AMRITA”, è tratto dall’eBook gratuito “Sai cosa causano alla salute PESTICIDI, ERBICIDI e CONCIMI CHIMICI?”; un eBook in cui potete trovare importanti informazioni riguardo ai gravissimi danni causati alla salute ed all’ambiente da pesticidi, erbicidi ed altre dannose sostanze chimiche, ed anche informazioni su cosa e come fare per risolvere definitivamente i problemi legati all’utilizzo di queste sostanze chimiche. L’eBook è completamente gratuito, per saperne di più clicca qui

 

www.laviadiuscita.net

 
 

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